Percorso tematico
Il mondo su ruote
Dal sogno di Henry Ford alla Fiat 2800 Torpedo, una storia di miti e leggende attraverso il Salone dell’automobile e gli anniversari delle case automobilistiche più iconiche che hanno contribuito a tracciare la storia di Fiera Milano.
Milano e il (suo) Salone
La prima “Mostra di Automobili” in cui a esporre sono le case automobilistiche, e di cui si ha notizia, si svolge a Torino, dal 1 al 24 aprile del 1900, presso la suggestiva cornice della Palazzina delle Belle Arti. A Milano segue con l’anno successivo, dal 5 al 27 maggio del 1901, con la “I Esposizione Internazionale dell’Automobile e del Ciclo”. Seguono anni di alternanza e numerazioni fantasiose, ma la strada delle esposizioni conduce, con l’intervallo della prima guerra mondiale, a un nuovo inizio, che coincide con la nascita della Fiera Campionaria di Milano.
Nel 1920 infatti, lungo i bastioni di Porta Venezia (dal 12 al 27 aprile 1920) la Fiera ospita una Mostra dell’Automobile. È un atto coraggioso, perché gli organizzatori sfidano la UIFA e il divieto – che cadrà l’anno successivo – imposto ai membri di non prendere parte a manifestazioni o corse vista la delicata situazione economica in cui versa il Paese.
Benché la denominazione ufficiale non riporti alcuna numerazione, si tratta nei fatti del “I Salone dell’automobile” del dopoguerra e da quella scansione temporale si proseguirà nelle manifestazioni successive.
La prima “Mostra di Automobili” in cui a esporre sono le case automobilistiche, e di cui si ha notizia, si svolge a Torino, dal 1 al 24 aprile del 1900, presso la suggestiva cornice della Palazzina delle Belle Arti. A Milano segue con l’anno successivo, dal 5 al 27 maggio del 1901, con la “I Esposizione Internazionale dell’Automobile e del Ciclo”. Seguono anni di alternanza e numerazioni fantasiose, ma la strada delle esposizioni conduce, con l’intervallo della prima guerra mondiale, a un nuovo inizio, che coincide con la nascita della Fiera Campionaria di Milano.
Nel 1920 infatti, lungo i bastioni di Porta Venezia (dal 12 al 27 aprile 1920) la Fiera ospita una Mostra dell’Automobile. È un atto coraggioso, perché gli organizzatori sfidano la UIFA e il divieto – che cadrà l’anno successivo – imposto ai membri di non prendere parte a manifestazioni o corse vista la delicata situazione economica in cui versa il Paese.
Benché la denominazione ufficiale non riporti alcuna numerazione, si tratta nei fatti del “I Salone dell’automobile” del dopoguerra e da quella scansione temporale si proseguirà nelle manifestazioni successive.
Di strada da percorrere ce n’è tanta, e se anche in quella prima edizione solo 2 sono le marche italiane (Restelli e Prince) e 48 quelle degli accessori, negli anni a venire la rassegna riscuoterà un consenso crescente.
Nel 1921 a partecipare saranno 100 espositori – tra fabbriche di automobili e di accessori – e a essere presentate saranno, tra le altre, il tipo 8 della Isotta Fraschini e la Fiat 501; nel 1922 la Lancia approfitterà della Fiera e del Salone per presentare invece la sua Trikappa.
Di strada da percorrere ce n’è tanta, e se anche in quella prima edizione solo 2 sono le marche italiane (Restelli e Prince) e 48 quelle degli accessori, negli anni a venire la rassegna riscuoterà un consenso crescente.
Nel 1921 a partecipare saranno 100 espositori – tra fabbriche di automobili e di accessori – e a essere presentate saranno, tra le altre, il tipo 8 della Isotta Fraschini e la Fiat 501; nel 1922 la Lancia approfitterà della Fiera e del Salone per presentare invece la sua Trikappa.
Una nuova “casa”
Nel 1923 con il consolidamento di Milano come sede ufficiale si raggiunge l’apice: è quello infatti l’anno della costruzione del Palazzo dello Sport per iniziativa dell’Ente Fiera di Milano – il futuro padiglione 3 affacciato su piazza VI febbraio, che ospiterà da quel momento in avanti il Salone dell’automobile.
L’eccezionalità di quell’edizione si misura anche per la qualità e la quantità di novità automobilistiche presentate: la OM 665 Superba, la Fiat 519, la Itala 56, la Chiribiri Monza da corsa, il cyclecar Petromilli, la vetturetta F.I.A.M., la vetturetta Colombo.
Seguiranno, nel 1925, la Lancia Lambda e la Itala 61, l’Alfa Romeo 1500 e la Fiat 509. Salirà anche il numero degli espositori automobilisitici, che nel 1926 risulteranno 34 da 7 nazioni differenti.
Nel 1923 con il consolidamento di Milano come sede ufficiale si raggiunge l’apice: è quello infatti l’anno della costruzione del Palazzo dello Sport per iniziativa dell’Ente Fiera di Milano – il futuro padiglione 3 affacciato su piazza VI febbraio, che ospiterà da quel momento in avanti il Salone dell’automobile.
L’eccezionalità di quell’edizione si misura anche per la qualità e la quantità di novità automobilistiche presentate: la OM 665 Superba, la Fiat 519, la Itala 56, la Chiribiri Monza da corsa, il cyclecar Petromilli, la vetturetta F.I.A.M., la vetturetta Colombo.
Seguiranno, nel 1925, la Lancia Lambda e la Itala 61, l’Alfa Romeo 1500 e la Fiat 509. Salirà anche il numero degli espositori automobilisitici, che nel 1926 risulteranno 34 da 7 nazioni differenti.
Un paese come il nostro non solo dovrebbe dare posto ogni anno ad un numero di nuove vetture almeno cinque volte superiore a quelle entrate in servizio nel 1927 ma dovrebbe contare su una circolazione annua non inferiore al milione di veicoli. Come si vede, siamo molto al di sotto della realtà, ma non bisogna né disperare né desistere… (“Guardando il pericolo” in Auto Italiana, 15 maggio 1928)
Passaggio cruciale sarà quello del 1928, anno in cui ad organizzare l’evento è l’Associazione Nazionale Fascista fra Industriali dell’Automobile (A.N.F.I.A.) assieme al Gruppo Italiano Fabbriche Automobili e Carrozzerie (Gifac).
È, a seguire la denominazione, un ennesimo “primo salone” – I Salone Internazionale dell’Automobile – ma la ragione questa volta esiste e risiede nel permesso accordato dal Bureau International Permanent des Constructeurs d’Automobiles di inserire l’evento nel calendario internazionale.
Un paese come il nostro non solo dovrebbe dare posto ogni anno ad un numero di nuove vetture almeno cinque volte superiore a quelle entrate in servizio nel 1927 ma dovrebbe contare su una circolazione annua non inferiore al milione di veicoli. Come si vede, siamo molto al di sotto della realtà, ma non bisogna né disperare né desistere… (“Guardando il pericolo” in Auto Italiana, 15 maggio 1928)
Passaggio cruciale sarà quello del 1928, anno in cui ad organizzare l’evento è l’Associazione Nazionale Fascista fra Industriali dell’Automobile (A.N.F.I.A.) assieme al Gruppo Italiano Fabbriche Automobili e Carrozzerie (Gifac).
È, a seguire la denominazione, un ennesimo “primo salone” – I Salone Internazionale dell’Automobile – ma la ragione questa volta esiste e risiede nel permesso accordato dal Bureau International Permanent des Constructeurs d’Automobiles di inserire l’evento nel calendario internazionale.
Il Salone delle diecimila lire
La svolta però sarà nel 1932, quando in Fiera a esporre per la prima volta ci sarà anche la Maserati ma soprattutto quando verranno presentate in pubblico le Lancia Artena e Asturia, la Bianchi S5 1500 e la Fiat 508 – la Balilla con cui la casa automobilistica torinese rendeva omaggio al regime fascista – inaugurando il fenomeno della motorizzazione di massa in Italia. L’edizione di quell’anno verrà ricordata come “il salone delle diecimila lire”, quanto il costo della Balilla.
Due anni dopo, nel 1934, con presentazione della Balilla a 4 marce, il Salone registrerà il picco di visitatori: 272 mila. Un successo che non si ripeterà nell’immediato; l’edizione successiva si aprirà in modo nefasto il 9 novembre 1935: il giorno successivo la Società delle Nazioni sanzionerà all’Italia per l’aggressione all’Etiopia.
Nel 1937, decimo salone, con soli 37 mila visitatori e due sole nazioni estere partecipanti (Germania e Stati Uniti) si aprirà l’ultima edizione prima della guerra e l’ultima a Milano.
Il mondo sta per cambiare di nuovo.
La svolta però sarà nel 1932, quando in Fiera a esporre per la prima volta ci sarà anche la Maserati ma soprattutto quando verranno presentate in pubblico le Lancia Artena e Asturia, la Bianchi S5 1500 e la Fiat 508 – la Balilla con cui la casa automobilistica torinese rendeva omaggio al regime fascista – inaugurando il fenomeno della motorizzazione di massa in Italia. L’edizione di quell’anno verrà ricordata come “il salone delle diecimila lire”, quanto il costo della Balilla.
Due anni dopo, nel 1934, con presentazione della Balilla a 4 marce, il Salone registrerà il picco di visitatori: 272 mila. Un successo che non si ripeterà nell’immediato; l’edizione successiva si aprirà in modo nefasto il 9 novembre 1935: il giorno successivo la Società delle Nazioni sanzionerà all’Italia per l’aggressione all’Etiopia.
Nel 1937, decimo salone, con soli 37 mila visitatori e due sole nazioni estere partecipanti (Germania e Stati Uniti) si aprirà l’ultima edizione prima della guerra e l’ultima a Milano.
Il mondo sta per cambiare di nuovo.
Compleanni roboanti - Gli anniversari delle case automobilistiche nel 2023
Ferrari, Pininfarina, Opel, Ford sono solo alcune tra le principali case automobilistiche che festeggiano nel 2023 l’anniversario della loro fondazione. Se per Opel sono 130 e 120 quelli di Ford, per altre blasonate aziende del settore si celebrano compleanni altrettanto importanti.
Ferrari, Pininfarina, Opel, Ford sono solo alcune tra le principali case automobilistiche che festeggiano nel 2023 l’anniversario della loro fondazione. Se per Opel sono 130 e 120 quelli di Ford, per altre blasonate aziende del settore si celebrano compleanni altrettanto importanti.
Pininfarina
L’azienda di carrozzeria nasce a Torino nel maggio del 1930 con il nome di Società Anonima Carrozzeria Pinin Farina, grazie a Battista Farina, Giovanni Battista Devalle, Gaspare Bona e altri soci.
Oltre alla produzione di alcuni modelli presso gli stabilimenti di proprietà, l’azienda stringe un sodalizio storico con Ferrari, per la quale disegna in 65 anni oltre 100 modelli.
L’azienda di carrozzeria nasce a Torino nel maggio del 1930 con il nome di Società Anonima Carrozzeria Pinin Farina, grazie a Battista Farina, Giovanni Battista Devalle, Gaspare Bona e altri soci.
Oltre alla produzione di alcuni modelli presso gli stabilimenti di proprietà, l’azienda stringe un sodalizio storico con Ferrari, per la quale disegna in 65 anni oltre 100 modelli.
Ferrari
Il 12 marzo 1947, Enzo Ferrari inizia a costruire vetture con il proprio marchio, sancendo la nascita della casa automobilistica (seppure solo nel 1957 vide la luce il marchio “Auto Costruzioni Ferrari”). Qualche mese dopo, settantasei anni fa, l’azienda di Maranello celebrava la sua prima vittoria con la 125 S.
Il 12 marzo 1947, Enzo Ferrari inizia a costruire vetture con il proprio marchio, sancendo la nascita della casa automobilistica (seppure solo nel 1957 vide la luce il marchio “Auto Costruzioni Ferrari”). Qualche mese dopo, settantasei anni fa, l’azienda di Maranello celebrava la sua prima vittoria con la 125 S.
Opel
Da pochissimo, nel 2022, è trascorso il 160esimo anniversario della Opel, fondata nel 1862 da Adam Opel a Rüsselsheim, in Germania, con il fine di produrre macchine da cucire. Opel Patent Motor Car, System Lutzmann, la prima automobile Opel, vede la luce nel 1899. Sette anni dopo la millesima automobile Opel uscirà dalla fabbrica.
Da pochissimo, nel 2022, è trascorso il 160esimo anniversario della Opel, fondata nel 1862 da Adam Opel a Rüsselsheim, in Germania, con il fine di produrre macchine da cucire. Opel Patent Motor Car, System Lutzmann, la prima automobile Opel, vede la luce nel 1899. Sette anni dopo la millesima automobile Opel uscirà dalla fabbrica.
Ford
Fu Henry Ford nel 1903, il 16 giugno, a dare alla luce a Derborn (Michigan) la casa automobilistica che porta il suo nome, assieme al fratello e a una dozzina di investitori. Il primo motore Ford aveva tuttavia visto la luce dalle stesse mani di Henry già nel 1893, nella casa di famiglia di Detroit, all’apice di un periodo di esperimenti su automobili e motori a combustione interna. Nel 1908, con la produzione della Model T, Ford immette sul mercato il primo veicolo economico per il grande pubblico e realizza il suo sogno di “mettere il mondo su ruote”.
Fu Henry Ford nel 1903, il 16 giugno, a dare alla luce a Derborn (Michigan) la casa automobilistica che porta il suo nome, assieme al fratello e a una dozzina di investitori. Il primo motore Ford aveva tuttavia visto la luce dalle stesse mani di Henry già nel 1893, nella casa di famiglia di Detroit, all’apice di un periodo di esperimenti su automobili e motori a combustione interna. Nel 1908, con la produzione della Model T, Ford immette sul mercato il primo veicolo economico per il grande pubblico e realizza il suo sogno di “mettere il mondo su ruote”.
Aston Martin
Nel 2023 cade anche il festeggiamento per i 110 anni della Bamford & Martin Ltd, la concessionaria d’auto nata nel 1913 che iniziò dopo poco più di un decennio a costruire automobili dando origine alla Aston Martin Ldt (1926).
Nel 2023 cade anche il festeggiamento per i 110 anni della Bamford & Martin Ltd, la concessionaria d’auto nata nel 1913 che iniziò dopo poco più di un decennio a costruire automobili dando origine alla Aston Martin Ldt (1926).
Nissan, Honda e Hyundai
Dal Giappone arrivano altri due anniversari: quello dei 60 anni della Honda, il cui marchio nasce in realtà in Giappone nel 1948 ma solo dal 1963 inizia la produzione di auto e motoveicoli e quello dei 90 anni della Jidosha Seizo – che l’anno successivo diventerà Nissan Motor Company. Nel 1933 la Seizo rileva la Tobata Casting Automobile Dept, insieme alle fabbriche e ai diritti commerciali, compresi quelli della produzione e distribuzione della Datsun, in seguito marchio di punta della Nissan.
Al suo presidente, Yoshisuke Aikawa, si deve la spinta alla produzione di massa di autovetture in Giappone, con l’obiettivo di contenere e competere con le importazioni americane.
Cinquantacinque sono invece gli anni passati dal 1968, anno in cui la Hyundai – dopo aver registrato nel 1967 il proprio marchio – inizierà la produzione di auto in serie.
Dal Giappone arrivano altri due anniversari: quello dei 60 anni della Honda, il cui marchio nasce in realtà in Giappone nel 1948 ma solo dal 1963 inizia la produzione di auto e motoveicoli e quello dei 90 anni della Jidosha Seizo – che l’anno successivo diventerà Nissan Motor Company. Nel 1933 la Seizo rileva la Tobata Casting Automobile Dept, insieme alle fabbriche e ai diritti commerciali, compresi quelli della produzione e distribuzione della Datsun, in seguito marchio di punta della Nissan.
Al suo presidente, Yoshisuke Aikawa, si deve la spinta alla produzione di massa di autovetture in Giappone, con l’obiettivo di contenere e competere con le importazioni americane.
Cinquantacinque sono invece gli anni passati dal 1968, anno in cui la Hyundai – dopo aver registrato nel 1967 il proprio marchio – inizierà la produzione di auto in serie.
Seat
Il 2023 è anche il compleanno di Seat, l’azienda spagnola che festeggia i 70 anni di attività.
La Sociedad Española de Automóviles de Turismo, parte del Gruppo Volkswagen, venne fondata nel 1950 dall’Instituto Nacional de Industria ma iniziò la sua produzione solo tre anni dopo, nel 1953, nello stabilimento di Zona Franca, distretto di Barcellona. Il primo modello messo in cantiere sarà la Seat 1400.
Il 2023 è anche il compleanno di Seat, l’azienda spagnola che festeggia i 70 anni di attività.
La Sociedad Española de Automóviles de Turismo, parte del Gruppo Volkswagen, venne fondata nel 1950 dall’Instituto Nacional de Industria ma iniziò la sua produzione solo tre anni dopo, nel 1953, nello stabilimento di Zona Franca, distretto di Barcellona. Il primo modello messo in cantiere sarà la Seat 1400.
Lamborghini e McLaren
A maggio 2023 festeggiamenti anche in casa Lamborghini, che il 7 maggio 1963 esce sul mercato con un nuovo brand di auto sportive fortemente volute da Ferruccio Lamborghini, già fondatore della Lamborghini Trattori. Dallo stabilimento di Sant’Agata Bolognese in breve tempo escono i telai motore della 350 Gtv e, a seguire, l’azienda si afferma come una delle prime industrie italiana produttrici di auto modello granturismo. Al Salone di Ginevra del 1966 presenterà quella che sarà considerata da lì in avanti non solo un’auto iconica ma una vera e propria opera d’arte: la P400 Miura, esposta dal 1968 al MoMA di NY.
Nel 1963 aveva debuttato anche McLaren, costruttore di auto sportive e da corsa.
A maggio 2023 festeggiamenti anche in casa Lamborghini, che il 7 maggio 1963 esce sul mercato con un nuovo brand di auto sportive fortemente volute da Ferruccio Lamborghini, già fondatore della Lamborghini Trattori. Dallo stabilimento di Sant’Agata Bolognese in breve tempo escono i telai motore della 350 Gtv e, a seguire, l’azienda si afferma come una delle prime industrie italiana produttrici di auto modello granturismo. Al Salone di Ginevra del 1966 presenterà quella che sarà considerata da lì in avanti non solo un’auto iconica ma una vera e propria opera d’arte: la P400 Miura, esposta dal 1968 al MoMA di NY.
Nel 1963 aveva debuttato anche McLaren, costruttore di auto sportive e da corsa.
Approfondimento - Vengo a prenderti stasera (sulla mia Torpedo Blu)
Tra i corridoi e i vialetti della Fiera Campionaria, un posto speciale – nel cuore dei visitatori e nell’Olimpo dell’eccellenza – è ricoperto da un’autovettura leggendaria. Si tratta della Fiat 2800, prodotta dalla casa automobilistica dal 1938 al 1944.
Modello Torpedo – con una livrea moderna e uno scoperto che occupa la parte anteriore e quella posteriore, guizzante come una torpedine – la 2800 di proprietà dell’Ente Fiera venne acquistata nel 1948 da un lotto speciale di tre, prodotte nel 1938 e immatricolate come mezzi unici, e utilizzata per funzioni di rappresentanza per accompagnare capi di Stato, ministri e personalità varie.
Tra i corridoi e i vialetti della Fiera Campionaria, un posto speciale – nel cuore dei visitatori e nell’Olimpo dell’eccellenza – è ricoperto da un’autovettura leggendaria. Si tratta della Fiat 2800, prodotta dalla casa automobilistica dal 1938 al 1944.
Modello Torpedo – con una livrea moderna e uno scoperto che occupa la parte anteriore e quella posteriore, guizzante come una torpedine – la 2800 di proprietà dell’Ente Fiera venne acquistata nel 1948 da un lotto speciale di tre, prodotte nel 1938 e immatricolate come mezzi unici, e utilizzata per funzioni di rappresentanza per accompagnare capi di Stato, ministri e personalità varie.
Tra queste vetture, cinque furono costruite in versione Torpedo a 6 posti, ed entrarono a far parte del parco auto del garage di Palazzo del Quirinale, adibite al trasporto delle autorità nelle grandi parate: dei Reali prima e dei Presidenti della Repubblica poi, a partire dal dopoguerra. La sua forma sinuosa e moderna, gli interni spaziosi, le poltrone comode, la velocità contenuta (130 km/h al massimo) e una marcia costante, la resero l’auto ideale per i percorsi di rappresentanza.
L’ultimo presidente a usarla fu Giovanni Gronchi nel 1962 ma l’auto, dopo una lunga serie di passaggi di proprietà, arrivò integra nel nuovo secolo e venne ancora usata da Carlo Azeglio Ciampi in due occasioni, durante le visite rispettivamente alla Palazzina degli Orafi (6 maggio 2003) e al Nuovo Polo di Fiera Milano di Rho (14 luglio 2005), candidato a divenire in breve tempo importante motore di sviluppo per il tessuto imprenditoriale di tutto il Paese.
Tra queste vetture, cinque furono costruite in versione Torpedo a 6 posti, ed entrarono a far parte del parco auto del garage di Palazzo del Quirinale, adibite al trasporto delle autorità nelle grandi parate: dei Reali prima e dei Presidenti della Repubblica poi, a partire dal dopoguerra. La sua forma sinuosa e moderna, gli interni spaziosi, le poltrone comode, la velocità contenuta (130 km/h al massimo) e una marcia costante, la resero l’auto ideale per i percorsi di rappresentanza.
L’ultimo presidente a usarla fu Giovanni Gronchi nel 1962 ma l’auto, dopo una lunga serie di passaggi di proprietà, arrivò integra nel nuovo secolo e venne ancora usata da Carlo Azeglio Ciampi in due occasioni, durante le visite rispettivamente alla Palazzina degli Orafi (6 maggio 2003) e al Nuovo Polo di Fiera Milano di Rho (14 luglio 2005), candidato a divenire in breve tempo importante motore di sviluppo per il tessuto imprenditoriale di tutto il Paese.