Percorso tematico
Il mondo non si è fermato mai un momento
1951-1971: vent'anni di innovazione, cambiamento e sviluppo.
Per la 29esima edizione della Fiera Campionaria, il presidente Luigi Gasparotto invita per la seconda volta il presidente della Repubblica Luigi Einaudi per l’inaugurazione. Con 26 nazioni, 700 espositori, 9.000 visitatori, come ogni anno la Fiera è vissuta dal pubblico come una vera e propria scenografia, dove prodotti e macchinari industriali all’avanguardia si trasformano in affascinanti attrazioni da scoprire.
Per la 29esima edizione della Fiera Campionaria, il presidente Luigi Gasparotto invita per la seconda volta il presidente della Repubblica Luigi Einaudi per l’inaugurazione. Con 26 nazioni, 700 espositori, 9.000 visitatori, come ogni anno la Fiera è vissuta dal pubblico come una vera e propria scenografia, dove prodotti e macchinari industriali all’avanguardia si trasformano in affascinanti attrazioni da scoprire.
29 gennaio 1951: il primo Festival
“Signori e signore, benvenuti al Casinò di Sanremo per un’eccezionale serata organizzata dalla Rai, una serata della canzone con l’orchestra di Cinico Angelini. Premieremo, tra duecentoquaranta composizioni inviate da altrettanti autori italiani, la più bella canzone dell’anno”. Con queste parole Nunzio Filogamo inaugura al casinò di Sanremo la prima edizione del Festival della Canzone italiana, da cui l’Eurovision Song Contest trarrà poi ispirazione. Da allora, ogni anno il Festival continua ad ospitare molti dei nomi più noti della scena musicale italiana: è il momento dell’anno in cui il Paese si ferma, un rituale collettivo che per una settimana unisce le persone attorno alla musica.
“Signori e signore, benvenuti al Casinò di Sanremo per un’eccezionale serata organizzata dalla Rai, una serata della canzone con l’orchestra di Cinico Angelini. Premieremo, tra duecentoquaranta composizioni inviate da altrettanti autori italiani, la più bella canzone dell’anno”. Con queste parole Nunzio Filogamo inaugura al casinò di Sanremo la prima edizione del Festival della Canzone italiana, da cui l’Eurovision Song Contest trarrà poi ispirazione. Da allora, ogni anno il Festival continua ad ospitare molti dei nomi più noti della scena musicale italiana: è il momento dell’anno in cui il Paese si ferma, un rituale collettivo che per una settimana unisce le persone attorno alla musica.
18 aprile 1951: nasce la CECA
Il 1951 è anche l’anniversario del Trattato di Parigi: il 18 aprile i diplomatici di Belgio, Francia, Italia, Repubblica Federale Tedesca, Lussemburgo e Paesi Bassi, i futuri stati fondatori dell’Unione Europea, si incontrarono a Parigi per istituire la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA). Si tratta di uno straordinario patto di condivisione, tanto che alcuni dei suoi obiettivi fanno parte ancora oggi dei Trattati europei in vigore: è uno dei semi di quella che sarà successivamente l’Unione Europea.
Il 1951 è anche l’anniversario del Trattato di Parigi: il 18 aprile i diplomatici di Belgio, Francia, Italia, Repubblica Federale Tedesca, Lussemburgo e Paesi Bassi, i futuri stati fondatori dell’Unione Europea, si incontrarono a Parigi per istituire la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA). Si tratta di uno straordinario patto di condivisione, tanto che alcuni dei suoi obiettivi fanno parte ancora oggi dei Trattati europei in vigore: è uno dei semi di quella che sarà successivamente l’Unione Europea.
14 Luglio: la Ferrari vince la Formula 1
Il pilota José Froilán González si aggiudica il tempo più veloce sul circuito di Silverstone in Gran Bretagna, conquistando — per la prima volta nella storia della Ferrari — la vittoria del Premio della Formula 1.
Il pilota José Froilán González si aggiudica il tempo più veloce sul circuito di Silverstone in Gran Bretagna, conquistando — per la prima volta nella storia della Ferrari — la vittoria del Premio della Formula 1.
Gli anni Sessanta
Dai Beatles alla Fiat 500, dalla minigonna al carosello, gli anni ‘60 furono un’epoca rivoluzionaria in cui si affermano nuove mode e nuove tendenze. Numerosi eventi sociali, politici e culturali influenzarono infatti profondamente i valori, le aspirazioni e lo stile di vita delle nuove generazioni. I giovani sono alla ricerca di nuove modalità di espressione, gli industriali cercano di cavalcare l’onda del progresso tecnologico, e l’umanità intera sta per assistere a un’impresa spaziale che segnerà la storia. In Italia gli anni ‘60 sono gli anni del rinnovamento generazionale e del boom economico, un’esplosione sociale, culturale ed imprenditoriale che trasforma il Paese in una delle maggiori potenze industriali di quel periodo. In poco tempo centri urbani come Milano e Roma diventano grandi metropoli: lo stile di vita degli italiani cambia, si affermano nuove modalità di consumo e di socialità, nasce il “tempo libero” e di conseguenza gli hobby di massa.
Dai Beatles alla Fiat 500, dalla minigonna al carosello, gli anni ‘60 furono un’epoca rivoluzionaria in cui si affermano nuove mode e nuove tendenze. Numerosi eventi sociali, politici e culturali influenzarono infatti profondamente i valori, le aspirazioni e lo stile di vita delle nuove generazioni. I giovani sono alla ricerca di nuove modalità di espressione, gli industriali cercano di cavalcare l’onda del progresso tecnologico, e l’umanità intera sta per assistere a un’impresa spaziale che segnerà la storia. In Italia gli anni ‘60 sono gli anni del rinnovamento generazionale e del boom economico, un’esplosione sociale, culturale ed imprenditoriale che trasforma il Paese in una delle maggiori potenze industriali di quel periodo. In poco tempo centri urbani come Milano e Roma diventano grandi metropoli: lo stile di vita degli italiani cambia, si affermano nuove modalità di consumo e di socialità, nasce il “tempo libero” e di conseguenza gli hobby di massa.
Made in Italy
Il “Made In Italy”, sinonimo mondiale di stile e qualità, si afferma tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60 rappresentando nell’immaginario collettivo il valore del saper fare e del gusto italiano. La sua storia è legata alla quelle delle piccolo-medie imprese familiari che, grazie alle nuove modalità di produzione, riuscirono a trasformare piccole attività artigianali in vere e proprie aziende. La Fiera Campionaria di Milano, palcoscenico di avanguardia e innovazione, si impone da subito come vetrina più nota e prestigiosa del Made in Italy.
Il “Made In Italy”, sinonimo mondiale di stile e qualità, si afferma tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60 rappresentando nell’immaginario collettivo il valore del saper fare e del gusto italiano. La sua storia è legata alla quelle delle piccolo-medie imprese familiari che, grazie alle nuove modalità di produzione, riuscirono a trasformare piccole attività artigianali in vere e proprie aziende. La Fiera Campionaria di Milano, palcoscenico di avanguardia e innovazione, si impone da subito come vetrina più nota e prestigiosa del Made in Italy.
Il Salone del Mobile
L’intuizione di un piccolo gruppo di mobilieri nel 1961 diede vita al Salone Internazionale del Mobile di Milano, ancora oggi punto di riferimento per il mondo dell’arredo e del design. Nato con lo scopo di promuovere l’esportazione, presto si rivelò un ottimo sistema per esprimere il valore complessivo di un settore che aveva molto potenziale ma era ancora assai frammentato. La prima edizione del Salone del Mobile si tenne alla Fiera di Milano ed ebbe un enorme successo: nel 1994 è stato dichiarato il primo salone al mondo, con 328 partecipanti e 12.100 visitatori.
L’intuizione di un piccolo gruppo di mobilieri nel 1961 diede vita al Salone Internazionale del Mobile di Milano, ancora oggi punto di riferimento per il mondo dell’arredo e del design. Nato con lo scopo di promuovere l’esportazione, presto si rivelò un ottimo sistema per esprimere il valore complessivo di un settore che aveva molto potenziale ma era ancora assai frammentato. La prima edizione del Salone del Mobile si tenne alla Fiera di Milano ed ebbe un enorme successo: nel 1994 è stato dichiarato il primo salone al mondo, con 328 partecipanti e 12.100 visitatori.
La nuova 500, più di quattro ruote
L’automobile rappresenta certamente uno dei simboli del boom economico italiano, status symbol di una nuova epoca. Grazie al suo prezzo alla portata di tutti, la Fiat 500 fu la prima auto per milioni di persone, sinonimo di praticità, efficienza e stile. Caratteristiche che hanno permesso al suo progettista Dante Giacosa di aggiudicarsi nel 1959 il premio di design Compasso d’Oro, in quanto «tipico esempio, nel campo dell’automobile, di una forma nata dalla stretta integrazione fra tecniche proprie della grande serie nell’industria meccanica e particolari esigenze di economia nella produzione di una macchina di ampia destinazione popolare».
L’automobile rappresenta certamente uno dei simboli del boom economico italiano, status symbol di una nuova epoca. Grazie al suo prezzo alla portata di tutti, la Fiat 500 fu la prima auto per milioni di persone, sinonimo di praticità, efficienza e stile. Caratteristiche che hanno permesso al suo progettista Dante Giacosa di aggiudicarsi nel 1959 il premio di design Compasso d’Oro, in quanto «tipico esempio, nel campo dell’automobile, di una forma nata dalla stretta integrazione fra tecniche proprie della grande serie nell’industria meccanica e particolari esigenze di economia nella produzione di una macchina di ampia destinazione popolare».
Apollo XI in Fiera
Due terzi dei brevetti del dopoguerra furono presentati alla Fiera Campionaria di Milano, dove ogni anno venivano realizzate esposizioni straordinarie di grande richiamo per la loro unicità. Una di queste, in particolare, fu quella delle rocce lunari che la RAI Radiotelevisione Italiana permise di mostrare insieme ad alcuni pezzi dell’equipaggiamento appartenenti agli astronauti. L’avvenimento suscitò grande emozione tra il pubblico, perché in quei giorni il mondo intero stava assistendo alle difficoltà tecniche della missione Apollo XIII.
Due terzi dei brevetti del dopoguerra furono presentati alla Fiera Campionaria di Milano, dove ogni anno venivano realizzate esposizioni straordinarie di grande richiamo per la loro unicità. Una di queste, in particolare, fu quella delle rocce lunari che la RAI Radiotelevisione Italiana permise di mostrare insieme ad alcuni pezzi dell’equipaggiamento appartenenti agli astronauti. L’avvenimento suscitò grande emozione tra il pubblico, perché in quei giorni il mondo intero stava assistendo alle difficoltà tecniche della missione Apollo XIII.
"A letto dopo Carosello"
Il carosello cambiò la storia della pubblicità: primo spazio televisivo dedicato alla promozione di prodotti, si distinse da subito per il suo format innovativo e divertente che lo rendeva diverso dallo standard americano, perché non interrompeva bruscamente i programmi in onda. L’intrattenimento e lo spettacolo erano alla base delle brevi storie che venivano trasmesse in televisione a orari prestabiliti, e spesso i loro personaggi — tra cui i famosi Caballero e Carmencita di Lavazza — sono diventati più noti del marchio stesso.
Il carosello cambiò la storia della pubblicità: primo spazio televisivo dedicato alla promozione di prodotti, si distinse da subito per il suo format innovativo e divertente che lo rendeva diverso dallo standard americano, perché non interrompeva bruscamente i programmi in onda. L’intrattenimento e lo spettacolo erano alla base delle brevi storie che venivano trasmesse in televisione a orari prestabiliti, e spesso i loro personaggi — tra cui i famosi Caballero e Carmencita di Lavazza — sono diventati più noti del marchio stesso.
10 gennaio 1971: addio Coco Chanel
Il pomeriggio del 10 gennaio 1971 il mondo intero dice addio ad una delle più grandi icone di stile, gusto ed eleganza del XIX secolo. Coco Chanel, la stilista audace e rivoluzionaria che rivoluzionò la silhouette femminile, si spense all’Hotel Ritz di Parigi all’età di 88 anni. Non fu però la fine di un’era: Chanel diventò non solo figura per eccellenza della moda francese, ma anche un simbolo di un certo modo di guardare il mondo.
Il pomeriggio del 10 gennaio 1971 il mondo intero dice addio ad una delle più grandi icone di stile, gusto ed eleganza del XIX secolo. Coco Chanel, la stilista audace e rivoluzionaria che rivoluzionò la silhouette femminile, si spense all’Hotel Ritz di Parigi all’età di 88 anni. Non fu però la fine di un’era: Chanel diventò non solo figura per eccellenza della moda francese, ma anche un simbolo di un certo modo di guardare il mondo.
8 ottobre 1971: esce “Imagine”
«Imagine there’s no heaven / It’s easy if you try / No hell below us / Above us, only sky». Così inizia Imagine, considerata la canzone più celebre della carriera da solista di John Lennon, il famoso cantante dei Beatles, tanto che la rivista “Rolling Stone” la posiziona al terzo posto nella classifica dei migliori brani musicali di tutti i tempi. Un singolo che ci ricorda che «siamo tutti un solo mondo, un solo paese, un solo popolo», come disse Yoko Ono, diventando un inno non solo per quella generazione, ma anche per tutte quelle a venire.
«Imagine there’s no heaven / It’s easy if you try / No hell below us / Above us, only sky». Così inizia Imagine, considerata la canzone più celebre della carriera da solista di John Lennon, il famoso cantante dei Beatles, tanto che la rivista “Rolling Stone” la posiziona al terzo posto nella classifica dei migliori brani musicali di tutti i tempi. Un singolo che ci ricorda che «siamo tutti un solo mondo, un solo paese, un solo popolo», come disse Yoko Ono, diventando un inno non solo per quella generazione, ma anche per tutte quelle a venire.
La storia della seconda parte del Novecento è fatta di continue e rapide trasformazioni: se si guardano in controluce i vent’anni che separano il 1951 dal 1971 si vedrà il mondo ruotare su sé stesso alla solita inscalfibile velocità, mentre la società che lo abita corre a ritmi vorticosi.
La Fiera è stata parte di questo movimento continuo: a volte come specchio della società, a volte volano per le grandi sfide collettive di innovazione e competitività. Con le radici ben salde nel contesto cittadino milanese in cui è nata, ha aperto sempre più le sue porte al resto del mondo diventando così un punto fermo affidabile, concreto nel processo di ricerca del benessere che ha caratterizzato gli anni fra il primo Dopoguerra e la crisi degli anni Settanta.
La storia della seconda parte del Novecento è fatta di continue e rapide trasformazioni: se si guardano in controluce i vent’anni che separano il 1951 dal 1971 si vedrà il mondo ruotare su sé stesso alla solita inscalfibile velocità, mentre la società che lo abita corre a ritmi vorticosi.
La Fiera è stata parte di questo movimento continuo: a volte come specchio della società, a volte volano per le grandi sfide collettive di innovazione e competitività. Con le radici ben salde nel contesto cittadino milanese in cui è nata, ha aperto sempre più le sue porte al resto del mondo diventando così un punto fermo affidabile, concreto nel processo di ricerca del benessere che ha caratterizzato gli anni fra il primo Dopoguerra e la crisi degli anni Settanta.