Percorso tematico
I manifesti della Fiera di Milano
Il periodo 1920 – 1990, fondamentale per la nascita, lo sviluppo e l’affermazione della Fiera di Milano, coincide con una straordinaria produzione di manifesti, espressione non solo dell’evoluzione della comunicazione pubblicitaria, esplicitata da forme e colori legati all’espressione pittorica, alla cartellonistica, ai primi esordi della grafica pubblicitaria fino ad approdare al graphic design; ma anche di un percorso storico economico, politico, sociale dell’Italia e della città di Milano che l’ha ospitata fin dalla prima edizione della Campionaria inaugurata il 12 aprile 1920.
Il periodo 1920 – 1990, fondamentale per la nascita, lo sviluppo e l’affermazione della Fiera di Milano, coincide con una straordinaria produzione di manifesti, espressione non solo dell’evoluzione della comunicazione pubblicitaria, esplicitata da forme e colori legati all’espressione pittorica, alla cartellonistica, ai primi esordi della grafica pubblicitaria fino ad approdare al graphic design; ma anche di un percorso storico economico, politico, sociale dell’Italia e della città di Milano che l’ha ospitata fin dalla prima edizione della Campionaria inaugurata il 12 aprile 1920.
Specchio del sogno italiano e della nostra memoria storica
Specchio del sogno italiano e della nostra memoria storica Milano e la Fiera rappresentano un connubio indissolubilmente legato: attorno al modello urbano, industriale, commerciale e terziario milanese si sviluppa e si amplifica la Fiera, quale elemento in continuo progresso al servizio di tutto il sistema industriale del Paese, dello stile italiano, che porta con sé innovazione tecnologica e creatività, architettura e progettazione industriale, infrastrutture e terziario sempre più avanzato, nuove dimensioni culturali e di relazione sociale e di scambio commerciale.
Specchio del sogno italiano e della nostra memoria storica Milano e la Fiera rappresentano un connubio indissolubilmente legato: attorno al modello urbano, industriale, commerciale e terziario milanese si sviluppa e si amplifica la Fiera, quale elemento in continuo progresso al servizio di tutto il sistema industriale del Paese, dello stile italiano, che porta con sé innovazione tecnologica e creatività, architettura e progettazione industriale, infrastrutture e terziario sempre più avanzato, nuove dimensioni culturali e di relazione sociale e di scambio commerciale.
Nel 1929 la Fiera affida il manifesto ufficiale a Piero Todeschini, pittore lombardo nato in una famiglia di artisti e specializzato nella produzione di cartelloni pubblicitari.
Nel 1929 la Fiera affida il manifesto ufficiale a Piero Todeschini, pittore lombardo nato in una famiglia di artisti e specializzato nella produzione di cartelloni pubblicitari.
Homo faber italiano
Nella vetrina della Fiera troviamo riflesse le vicende storico nazionali, dallo sviluppo territoriale e urbano, fino ai mutamenti della nostra società. Una società del fare che si è sempre contraddistinta “italiana” ed unica per la sua diversità di specializzazione distrettuale, ma uniforme per il suo inconfondibile stile Made in Italy. Il sogno italiano è ben visibile in questi manifesti, come chiari flash di una crescita sia individuale che del Paese che oggi rimanda anche alle Istituzioni l’arduo compito di riformulare quella fiducia nel mestiere, quella spinta creativa che nel presente molti giovani posseggono ma non riescono ad incanalare.
Il lavoro è il tema centrale nei manifesti degli anni Trenta.
Nella vetrina della Fiera troviamo riflesse le vicende storico nazionali, dallo sviluppo territoriale e urbano, fino ai mutamenti della nostra società. Una società del fare che si è sempre contraddistinta “italiana” ed unica per la sua diversità di specializzazione distrettuale, ma uniforme per il suo inconfondibile stile Made in Italy. Il sogno italiano è ben visibile in questi manifesti, come chiari flash di una crescita sia individuale che del Paese che oggi rimanda anche alle Istituzioni l’arduo compito di riformulare quella fiducia nel mestiere, quella spinta creativa che nel presente molti giovani posseggono ma non riescono ad incanalare.
Il lavoro è il tema centrale nei manifesti degli anni Trenta.
Curiosità: nel 1932 la Fiat presenta alla Fiera di Milano la “Balilla”, l’auto destinata a incarnare i sogni di libertà e di movimento degli italiani.
Curiosità: nel 1932 la Fiat presenta alla Fiera di Milano la “Balilla”, l’auto destinata a incarnare i sogni di libertà e di movimento degli italiani.
In realtà per le persone che affollano la Fiera il mezzo di trasporto principale è il treno. Ad accoglierli a Milano c’è la nuova Stazione Centrale di Ulisse Stacchini.
In realtà per le persone che affollano la Fiera il mezzo di trasporto principale è il treno. Ad accoglierli a Milano c’è la nuova Stazione Centrale di Ulisse Stacchini.
100 manifesti
Attraverso questa raccolta di manifesti realizzati da Fiera Milano nel periodo 1920 al 1990, Fondazione Fiera Milano vuole contribuire a diffondere il proprio patrimonio iconografico a un pubblico sempre più vasto, quale servizio culturale nel segno della continuità storica dell’Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano, che con il suo sviluppo ha accompagnato e anticipato tutti i cambiamenti e le evoluzioni del Paese e della città di Milano, per una storia – quella della Fiera di Milano – che continua e si rafforza per la società e il territorio.
Attraverso questa raccolta di manifesti realizzati da Fiera Milano nel periodo 1920 al 1990, Fondazione Fiera Milano vuole contribuire a diffondere il proprio patrimonio iconografico a un pubblico sempre più vasto, quale servizio culturale nel segno della continuità storica dell’Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano, che con il suo sviluppo ha accompagnato e anticipato tutti i cambiamenti e le evoluzioni del Paese e della città di Milano, per una storia – quella della Fiera di Milano – che continua e si rafforza per la società e il territorio.