Officine Meccaniche Reggiane
EnteMetadati
Descrizione
Date di esistenza
Data di istituzione/costituzione: 1901
Data di soppressione/cessazione: 1992
Wikipedia
Sede
Città: Reggio Emilia
Attività e/o professione
Qualifica: Azienda
Storia istituzionale
Le Officine Meccaniche Italiane S.A., meglio note come Officine Meccaniche Reggiane, o più semplicemente Reggiane, oppure Reggiane OMI, erano un'azienda italiana nata all'inizio del Novecento per produzione ferroviaria e di proiettili d'artiglieria, e divenuta famosa sul finire degli anni trenta, per la famiglia di aerei da caccia.
Fondata nel 1901 l'azienda si espande nel settore ferroviario assorbendo nel 1908 la ditta Clemente Nobili di Bologna ed acquisendo quote della Società Anonima Metallurgica Ossolana e della Anonima Celeste Longoni di Reggio Emilia. Nel 1912 continua l'espansione mediante l'acquisizione della Società Officine Ferroviarie Italiane Anonima, inoltre, lo stesso anno, la ditta diventa Reggiane Officine Meccaniche Italiane Spa..
La prima guerra mondiale favorì il ramo d'attività militare, le Reggiane, oltre ad espandere l'attività, nel 1918 assorbì il Proiettilificio di Modena. All'inizio del 1918 la Reggiane entra in contatto con il mondo aeronautico e con la Caproni, che successivamente rileverà la ditta negli anni trenta. Le Officine Meccaniche Reggiane, erano infatti tra le ditte impegnate nel massiccio ordine per i biplani trimotori da bombardamento della famiglia dei Caproni Ca.44, Ca.45 e Ca.46 (Ca.5 con la designazione del Regio Esercito).
La crisi economica mondiale del '29 mette definitivamente fine agli sforzi di salvare l'azienda (che intanto aveva giocato la carta delle macchine agricole). Nel 1933 l'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) acquisisce la maggioranza azionaria consentendo il salvataggio almeno degli impianti di Reggio Emilia.
Nel 1935, intuendo il buon momento per il riarmo fascista, il conte Giovanni Caproni acquisisce dall'IRI il pacchetto azionario di maggioranza delle Reggiane.
Nel 1945, in seguito alle distruzioni di guerra e alle condizioni di pace imposte dagli alleati, la divisione aeronautica delle Reggiane cessa di esistere.
Nel 1950 alla Reggiane - a fronte di un piano di 2100 licenziamenti - inizia la più lunga occupazione di una fabbrica da parte degli operai della storia italiana: iniziata nell'ottobre del '50, terminerà nell'ottobre del '51 quando si procederà per liquidazione coatta dell'azienda. Durante il periodo dell'occupazione una parte consistente dei dipendenti si recò al lavoro secondo i normali orari lavorativi pur non ricevendo alcuno stipendio. Nel corso dell'occupazione fu progettato e prodotto un trattore cingolato chiamato R60; l'intento degli occupanti era quello di dimostrare che l'azienda aveva la potenzialità per riconvertire la propria produzione da bellica a macchinari per l'agricoltura.
Nel 1992 l'azienda fu rilevata dal Gruppo Fantuzzi diventando Fantuzzi Reggiane. Nel 2008 fu a sua volta acquistata dalla multinazionale statunitense Terex. L'attuale denominazione è: Reggiane Cranes and Plants S.p.A.
Fondata nel 1901 l'azienda si espande nel settore ferroviario assorbendo nel 1908 la ditta Clemente Nobili di Bologna ed acquisendo quote della Società Anonima Metallurgica Ossolana e della Anonima Celeste Longoni di Reggio Emilia. Nel 1912 continua l'espansione mediante l'acquisizione della Società Officine Ferroviarie Italiane Anonima, inoltre, lo stesso anno, la ditta diventa Reggiane Officine Meccaniche Italiane Spa..
La prima guerra mondiale favorì il ramo d'attività militare, le Reggiane, oltre ad espandere l'attività, nel 1918 assorbì il Proiettilificio di Modena. All'inizio del 1918 la Reggiane entra in contatto con il mondo aeronautico e con la Caproni, che successivamente rileverà la ditta negli anni trenta. Le Officine Meccaniche Reggiane, erano infatti tra le ditte impegnate nel massiccio ordine per i biplani trimotori da bombardamento della famiglia dei Caproni Ca.44, Ca.45 e Ca.46 (Ca.5 con la designazione del Regio Esercito).
La crisi economica mondiale del '29 mette definitivamente fine agli sforzi di salvare l'azienda (che intanto aveva giocato la carta delle macchine agricole). Nel 1933 l'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) acquisisce la maggioranza azionaria consentendo il salvataggio almeno degli impianti di Reggio Emilia.
Nel 1935, intuendo il buon momento per il riarmo fascista, il conte Giovanni Caproni acquisisce dall'IRI il pacchetto azionario di maggioranza delle Reggiane.
Nel 1945, in seguito alle distruzioni di guerra e alle condizioni di pace imposte dagli alleati, la divisione aeronautica delle Reggiane cessa di esistere.
Nel 1950 alla Reggiane - a fronte di un piano di 2100 licenziamenti - inizia la più lunga occupazione di una fabbrica da parte degli operai della storia italiana: iniziata nell'ottobre del '50, terminerà nell'ottobre del '51 quando si procederà per liquidazione coatta dell'azienda. Durante il periodo dell'occupazione una parte consistente dei dipendenti si recò al lavoro secondo i normali orari lavorativi pur non ricevendo alcuno stipendio. Nel corso dell'occupazione fu progettato e prodotto un trattore cingolato chiamato R60; l'intento degli occupanti era quello di dimostrare che l'azienda aveva la potenzialità per riconvertire la propria produzione da bellica a macchinari per l'agricoltura.
Nel 1992 l'azienda fu rilevata dal Gruppo Fantuzzi diventando Fantuzzi Reggiane. Nel 2008 fu a sua volta acquistata dalla multinazionale statunitense Terex. L'attuale denominazione è: Reggiane Cranes and Plants S.p.A.
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