Necchi
EnteMetadati
Descrizione
Date di esistenza
Data di istituzione/costituzione: 1926
Wikipedia
Attività e/o professione
Qualifica: Azienda
Storia istituzionale
L'attività industriale della Necchi ebbe inizio con Ambrogio Necchi che intraprese e continuò il mestiere di fonditore ereditato dal padre e dal nonno. Alla fine del 1880 prese in mano la fabbrica di famiglia nel centro di Pavia che dava lavoro a 170 operai e che costruiva pezzi di ricambio in ghisa per macchinari.
Nel 1919 Necchi inizia a produrre le prime macchine per cucire. Il boom venne nel 1932, quando fù messa a punto la prima macchina per cucire per uso domestico con cucitura "zig-zag", la "BU", che permetteva di eseguire senza accessori migliaia di motivi ornamentali e di punti diversi, di rammendare, di attaccare bottoni e di fare asole.
La NECCHI divenne la macchina per cucire più imitata e ricercata in tutto il mondo. Dopo la seconda Guerra Mondiale, Necchi diventó la più grande fabbrica di macchine per cucire d'Italia: in grado di produrre piu di 1.000 macchine al giorno, con 4.500 dipendenti, 10.000 negozi di vendita ed un marchio conosciuto in tutto il Mondo.
Verso la fine degli anni settanta, a seguito del subentro nella proprietà di una cordata d'imprenditori (tra cui le famiglie Marzotto, Merloni e Nocivelli) a cui faceva capo l'ingegner Bruno Beccaria, verrà avviato con successo il processo di risanamento aziendale che culminerà nel 1985 con la quotazione della società presso la borsa valori di Milano.
L'unica attività sopravvissuta all'ultima crisi fu quella legata alle macchine per cucire per la famiglia, gestita tramite la "Necchi macchine per cucire S.r.l." che nel 2006 venne acquisita da Alpian Italia S.p.A., distributore in Italia per le macchine da cucire del gruppo Toyota.
Quest'ultima nel 2010 ha realizzato una nuova unità logistica a Stradella e nel 2011 ha cambiato la propria denominazione sociale divenendo Necchi S.p.A e mantenendo la nuova sede di Stradella oltre alla sede direzionale situata ad Ariccia.
Nella realtà, se la commercializzazione si è estesa anche a aspirapolvere e altri elettrodomestici, l'attività produttiva è soprattutto concentrata sull'importazione di prodotti assemblati all'estero, pur su disegno e progetto nazionale. La dirigenza della Necchi ha poi cercato di valorizzare e separare il settore delle macchine da cucire acquisendo marchi storici quali Vigorelli e Millepunti.
Nel 1919 Necchi inizia a produrre le prime macchine per cucire. Il boom venne nel 1932, quando fù messa a punto la prima macchina per cucire per uso domestico con cucitura "zig-zag", la "BU", che permetteva di eseguire senza accessori migliaia di motivi ornamentali e di punti diversi, di rammendare, di attaccare bottoni e di fare asole.
La NECCHI divenne la macchina per cucire più imitata e ricercata in tutto il mondo. Dopo la seconda Guerra Mondiale, Necchi diventó la più grande fabbrica di macchine per cucire d'Italia: in grado di produrre piu di 1.000 macchine al giorno, con 4.500 dipendenti, 10.000 negozi di vendita ed un marchio conosciuto in tutto il Mondo.
Verso la fine degli anni settanta, a seguito del subentro nella proprietà di una cordata d'imprenditori (tra cui le famiglie Marzotto, Merloni e Nocivelli) a cui faceva capo l'ingegner Bruno Beccaria, verrà avviato con successo il processo di risanamento aziendale che culminerà nel 1985 con la quotazione della società presso la borsa valori di Milano.
L'unica attività sopravvissuta all'ultima crisi fu quella legata alle macchine per cucire per la famiglia, gestita tramite la "Necchi macchine per cucire S.r.l." che nel 2006 venne acquisita da Alpian Italia S.p.A., distributore in Italia per le macchine da cucire del gruppo Toyota.
Quest'ultima nel 2010 ha realizzato una nuova unità logistica a Stradella e nel 2011 ha cambiato la propria denominazione sociale divenendo Necchi S.p.A e mantenendo la nuova sede di Stradella oltre alla sede direzionale situata ad Ariccia.
Nella realtà, se la commercializzazione si è estesa anche a aspirapolvere e altri elettrodomestici, l'attività produttiva è soprattutto concentrata sull'importazione di prodotti assemblati all'estero, pur su disegno e progetto nazionale. La dirigenza della Necchi ha poi cercato di valorizzare e separare il settore delle macchine da cucire acquisendo marchi storici quali Vigorelli e Millepunti.