BBPR
Gruppo/Collettivo/ScuolaMetadati
Descrizione
Date di esistenza
Data di istituzione/costituzione: 1932
Data di soppressione/cessazione: 1969
Wikipedia
Storia istituzionale
Lo studio BBPR, fondato nel 1932 da Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers, costituisce uno dei primi e più interessanti casi di sodalizio artistico e culturale fondato sul lavoro di gruppo anziché sulla personalità del singolo.
Per i BBPR la collaborazione avveniva nel rispetto di una serie di propositi e di sinergie destinati a garantire la qualità del progetto nel segno della compattezza del gruppo. Questi principî venivano insegnati ai giovani collaboratori ed erano ribaditi pubblicamente: «qualsiasi progetto fatto in quattro è comunque migliore di quello che avrebbe potuto essere prodotto singolarmente da ciascuno, (…) e non riveleremo mai la singola paternità di un’idea, ogni idea è sempre la nostra idea» erano soliti ripetere i membri del gruppo. Unità d’intenti nelle scelte progettuali e nella discussione dei paradigmi culturali hanno accompagnato i BBPR fin dai primi anni della comune formazione universitaria al Politecnico di Milano all’adesione al Razionalismo, dai concorsi degli anni Trenta fino alla maturazione post-bellica che passa, però, attraverso l’iniziale adesione al fascismo, le dolorose esperienze delle Leggi Razziali che colpirono Rogers, la successiva adesione al Partito d’Azione, la drammatica deportazione di Belgiojoso e di Banfi e infine la morte di quest’ultimo, avvenuta il 10 aprile 1945 nel campo di sterminio di Gusen. All’indomani della Liberazione, Belgiojoso (salvatosi dal campo di Mauthausen-Gusen), Peressutti e Rogers (rifugiato in Svizzera dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943) decidono di proseguire l’attività dello studio mantenendo inalterato il nome BBPR e, come primo gesto, assumono un giovane architetto tedesco in nome di una rinnovata conciliazione.
Per i BBPR la collaborazione avveniva nel rispetto di una serie di propositi e di sinergie destinati a garantire la qualità del progetto nel segno della compattezza del gruppo. Questi principî venivano insegnati ai giovani collaboratori ed erano ribaditi pubblicamente: «qualsiasi progetto fatto in quattro è comunque migliore di quello che avrebbe potuto essere prodotto singolarmente da ciascuno, (…) e non riveleremo mai la singola paternità di un’idea, ogni idea è sempre la nostra idea» erano soliti ripetere i membri del gruppo. Unità d’intenti nelle scelte progettuali e nella discussione dei paradigmi culturali hanno accompagnato i BBPR fin dai primi anni della comune formazione universitaria al Politecnico di Milano all’adesione al Razionalismo, dai concorsi degli anni Trenta fino alla maturazione post-bellica che passa, però, attraverso l’iniziale adesione al fascismo, le dolorose esperienze delle Leggi Razziali che colpirono Rogers, la successiva adesione al Partito d’Azione, la drammatica deportazione di Belgiojoso e di Banfi e infine la morte di quest’ultimo, avvenuta il 10 aprile 1945 nel campo di sterminio di Gusen. All’indomani della Liberazione, Belgiojoso (salvatosi dal campo di Mauthausen-Gusen), Peressutti e Rogers (rifugiato in Svizzera dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943) decidono di proseguire l’attività dello studio mantenendo inalterato il nome BBPR e, come primo gesto, assumono un giovane architetto tedesco in nome di una rinnovata conciliazione.