Mazza, Aldo
PersonaMetadati
Descrizione
Date di esistenza
Luogo di nascita: Milano
Data di nascita: 1880
Luogo di morte: Gavirate
Data di morte: 1964
Biografia / Storia
Era figlio di Adelio, ragioniere e poeta dialettale, e nipote del pittore di scuola romantica Giuseppe Mazza (1817-1884), che aveva avuto come maestro Francesco Hayez. Anche suo prozio Salvatore, fratello di Giuseppe, era pittore, caricaturista e animalista, ed anche scrittore e critico d'arte. Aldo Mazza crebbe in un'atmosfera segnata dall'arte e dal patriottismoː suo padre e suo zio avevano partecipato alla difesa di Milano, contro gli austriaci del maresciallo Josef Radetzky. All'Accademia di Brera ebbe come maestro Cesare Tallone. Si dedicava alla pittura e intanto illustrava libri per bambini, per l'editore Vallardi.
Il primo incarico come autore di vignette satiriche lo ebbe dal "Guerin Meschino", testata con la quale collaborò per più di venti anni; disegnò anche per "Il Numero", per "L'Illustrazione Italiana", per "Il Secolo" (dal 1924) e per "Il Pasquino". Era legato al gruppo dei caricaturisti del "Frigidarium". Partecipò alla "Grande Mostra Italiana di Caricatura e di Umorismo", nel 1914, organizzata dal giornale "Il Numero".
Lavorò come cartellonista soprattutto per la ditta bolognese Chappuis, per le Arti grafiche Bertarelli e per la Ricordi, realizzando una sessantina di manifesti, fra pubblicitari e politici; ideò inoltre cartelloni teatrali, calendari (famoso quello del 1917, per dell'Unione Cooperativa di Milano) e cartoline in cromolitografia. Titoli di alcuni suoi cartelloni: Birra Italia, Lubrificanti Shell, Articoli per la Fotografia Ganzini, Biciclette Bianchi, La Rinascente, Credito Italiano, Magazzini Vittoria.
Il primo incarico come autore di vignette satiriche lo ebbe dal "Guerin Meschino", testata con la quale collaborò per più di venti anni; disegnò anche per "Il Numero", per "L'Illustrazione Italiana", per "Il Secolo" (dal 1924) e per "Il Pasquino". Era legato al gruppo dei caricaturisti del "Frigidarium". Partecipò alla "Grande Mostra Italiana di Caricatura e di Umorismo", nel 1914, organizzata dal giornale "Il Numero".
Lavorò come cartellonista soprattutto per la ditta bolognese Chappuis, per le Arti grafiche Bertarelli e per la Ricordi, realizzando una sessantina di manifesti, fra pubblicitari e politici; ideò inoltre cartelloni teatrali, calendari (famoso quello del 1917, per dell'Unione Cooperativa di Milano) e cartoline in cromolitografia. Titoli di alcuni suoi cartelloni: Birra Italia, Lubrificanti Shell, Articoli per la Fotografia Ganzini, Biciclette Bianchi, La Rinascente, Credito Italiano, Magazzini Vittoria.
Wikipedia
Attività e/o professione
Qualifica: Pittore
Qualifica: Disegnatore
Nazionalità
italiana