Romita, Pier Luigi
PersonaMetadati
Descrizione
Date di esistenza
Luogo di nascita: Torino
Data di nascita: 27 luglio 1924
Luogo di morte: Milano
Data di morte: 23 marzo 2003
Biografia / Storia
Pier Luigi Romita è stato un politico e accademico italiano, già Ministro della Repubblica.
Suo padre è Giuseppe Romita, esponente storico del socialismo e ministro dell'interno durante il referendum del 1946. Nel 1933 con la famiglia si trasferisce a Roma, dove frequenta le scuole superiori. Nel 1942, non ancora ventenne, si iscrive al Partito Socialista Italiano, e partecipa alla Resistenza unendosi alle bande partigiane che operavano sui Colli intorno ad Albano Laziale. Nel 1947 si laurea in Ingegneria al Politecnico di Milano e aderisce al PSDI; successivamente diventa docente di Idraulica alla Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano. Nel 1958, dopo l'improvvisa morte del padre, viene eletto deputato nelle liste del PSDI, nel collegio Cuneo-Alessandria-Asti, dove verrà riconfermato in tutte le legislature fino alla XI legislatura (1992-1994).
Ricopre i primi incarichi di governo come sottosegretario ai lavori pubblici (1963-1966), alla pubblica istruzione (1966-1968 e 1970-72) e all'interno (1968-1969). È quindi ministro per la ricerca scientifica in tre intervalli (1972-1973 nel secondo governo Andreotti, 1980-1981 nel governo Forlani e 1982-1983 nel quinto governo Fanfani); è Ministro per gli affari regionali (1983-1984) e Ministro del bilancio e della programmazione economica (1984-1987) rispettivamente nel primo e nel secondo governo Craxi. Segretario nazionale del PSDI dal 1976 al 1978, nel 1989 lascia il partito e, insieme a Pietro Longo fonda l'UDS (movimento di Unità e Democrazia Socialista) per poi confluire nel PSI. Ministro per le politiche comunitarie nel settimo governo Andreotti, aderisce, dopo lo scioglimento del PSI, al SI (Socialisti Italiani) e, nel 1997, al Partito Democratico della Sinistra.
Suo padre è Giuseppe Romita, esponente storico del socialismo e ministro dell'interno durante il referendum del 1946. Nel 1933 con la famiglia si trasferisce a Roma, dove frequenta le scuole superiori. Nel 1942, non ancora ventenne, si iscrive al Partito Socialista Italiano, e partecipa alla Resistenza unendosi alle bande partigiane che operavano sui Colli intorno ad Albano Laziale. Nel 1947 si laurea in Ingegneria al Politecnico di Milano e aderisce al PSDI; successivamente diventa docente di Idraulica alla Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano. Nel 1958, dopo l'improvvisa morte del padre, viene eletto deputato nelle liste del PSDI, nel collegio Cuneo-Alessandria-Asti, dove verrà riconfermato in tutte le legislature fino alla XI legislatura (1992-1994).
Ricopre i primi incarichi di governo come sottosegretario ai lavori pubblici (1963-1966), alla pubblica istruzione (1966-1968 e 1970-72) e all'interno (1968-1969). È quindi ministro per la ricerca scientifica in tre intervalli (1972-1973 nel secondo governo Andreotti, 1980-1981 nel governo Forlani e 1982-1983 nel quinto governo Fanfani); è Ministro per gli affari regionali (1983-1984) e Ministro del bilancio e della programmazione economica (1984-1987) rispettivamente nel primo e nel secondo governo Craxi. Segretario nazionale del PSDI dal 1976 al 1978, nel 1989 lascia il partito e, insieme a Pietro Longo fonda l'UDS (movimento di Unità e Democrazia Socialista) per poi confluire nel PSI. Ministro per le politiche comunitarie nel settimo governo Andreotti, aderisce, dopo lo scioglimento del PSI, al SI (Socialisti Italiani) e, nel 1997, al Partito Democratico della Sinistra.
Wikipedia
Attività e/o professione
Qualifica: Politico
Qualifica: Accademico
Nazionalità
italiana