Craxi, Bettino
PersonaMetadati
Descrizione
Date di esistenza
Luogo di nascita: Milano
Data di nascita: 24 febbraio 1934
Luogo di morte: Hammamet (Tunisia)
Data di morte: 19 gennaio 2000
Biografia / Storia
Storico leader socialista, cresciuto nei valori dell'antifascismo e del socialismo liberale, si avvicina alla politica durante gli anni liceali, iscrivendosi alla Gioventù socialista per poi entrare nel comitato centrale del Psi al Congresso di Venezia nel 1957. Nenniano di ferro e anticomunista convinto, prosegue la sua carriera politica dapprima come consigliere comunale a Milano poi, eletto deputato, passa nella Segreteria Nazionale come vice segretario di Giacomo Mancini prima, di Francesco De Martino poi. Eletto segretario del Psi nel 1976, intriso di idee innovative e volontà per il cambiamento, riesce a imporre per la prima volta nella storia un socialista al Quirinale con la figura di Sandro Pertini. Sempre più distante da Lenin e Marx e vicino al pensiero di Proudon, sostituisce la falce e il martello su libro e sole nascente con un garofano rosso quale simbolo del partito. Primo socialista eletto a palazzo Chigi, il 4 agosto del 1983 forma il suo primo governo (un pentapartito composto da DC, PSI, PSDI, PRI e PLI), che rimarrà in carica fino al 1987, il periodo più lungo mai registrato nella storia della prima Repubblica. Nel 1984 firma la revisione del Concordato tra Italia e Vaticano con l'abolizione della "congrua" e l'introduzione dell'8 per mille mentre nel 1985 registra importanti consensi in politica estera come l'ingresso dell'Italia nel gruppo delle grandi potenze con la creazione del G7 (Italia al quinto posto) o la resistenza opposta agli Stati Uniti d'America nella crisi di Sigonella con il sequestro del transatlantico Achille Lauro. Il disegno politico craxiano di avvicinamento del partito socialista al centro con l'intento di farne l'ago della bilancia della politica italiana trova compimento con il governo pentapartito dei primi anni '90 (Craxi-Andreotti-Forlani). Travolto dagli scandali giudiziari e inseguito dai mandati di cattura del pool Mani Pulite di Milano, il leader socialista sceglie la strada dell'esilio nella sua villa ad Hammamet, in Tunisia, presso la quale capi di Stato e politici di tutto il mondo amavano un tempo farsi ospitare. Venuto a mancare il 19 gennaio del 2000, è sepolto nel cimitero cattolico di Hammamet. Sulla lapide l'epigrafe: “La mia libertà equivale alla mia vita”.
Wikipedia
Attività e/o professione
Qualifica: Politico
Qualifica: Ministro
Qualifica: Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana
Nazionalità
italiana