Carmi, Lisetta
PersonaMetadati
Descrizione
Date di esistenza
Luogo di nascita: Genova
Data di nascita: 15 febbraio 1924
Biografia / Storia
Lisetta Carmi nasce a Genova da una famiglia borghese di origine ebraica. Nel 1934 inizia a studiare pianoforte e continuerà fino al 1960. Nel 1938, a 14 anni, frequenta la terza ginnasio ma viene espulsa dalla scuola perché ebrea. Nonostante le leggi razziali, riesce a seguire lezioni di pianoforte e a sostenere esami di livello presso il Conservatorio di Genova. Con l'inizio della seconda guerra mondiale, la sua famiglia è costretta a spostarsi in Svizzera per sfuggire alle persecuzioni razziali. Lì Lisetta Carmi continua con lo studio presso il conservatorio di Zurigo. Finita la guerra, torna a Genova per riprendere a suonare con il suo maestro, Alfredo They, e nel 1946 si laurea in pianoforte presso il conservatorio di Milano. Inizia presto a fare concerti in giro per il mondo e riceve apprezzamenti in recensioni su giornali quali il Nürnberger Zeitung e il Main Echo. Procede con l'attività di concertista in Svizzera, in Italia e infine in Israele, proponendo un repertorio classico.
Il 30 giugno del 1960 vuole prendere parte allo sciopero di protesta indetto dalla Camera del Lavoro di Genova.
In quel momento, Lisetta Carmi sceglie di smettere di suonare rifacendosi ai suoi ideali e al bisogno di libertà che la musica e l'attività di concertista non le danno. Inizia così la sua carriera da fotografa, che porterà avanti solo fino al 1984, producendo però, un vastissimo archivio. Lisetta Carmi si avvicina quindi alla fotografia nel 1960 grazie all'amico musicologo Leo Levi, che la invita a partire con lui per la Puglia, dove lo studioso avrebbe registrato i canti della comunità ebraica di San Nicandro Garganico. Al suo ritorno a Genova, sviluppa le fotografie e riceve molti apprezzamenti. Rendendosi conto della qualità del lavoro prodotto, decide subito di intraprendere la carriera di fotografa. Così grazie a suo fratello Eugenio, si reca a Berna dove Kurt Blum le insegna a stampare, sviluppare le fotografie e le dà alcuni consigli. L'artista impiegherà dunque la fotografia come "strumento per la ricerca di verità". Nel 1962 il fratello Eugenio le presenta il direttore del Teatro Duse, Ivo Chiesa, che decide di assumerla in qualità di fotografa di scena. Fino al 1965 Lisetta continua a lavorare a teatro entrando così in contatto con vari artisti. Nel 1963 inizia a frequentare la Galleria del Deposito, fondata dal Gruppo Cooperativo di Boccadasse, dove entra in contatto con le avanguardie artistiche del tempo. La fotografa collabora con alcune riviste italiane tra cui Il Mondo, Vie Nuove e L’Espresso.
Il 31 dicembre, grazie all'amico Mauro Gasperini, Lisetta Carmi incontra la comunità di travestiti che occupava l'ex ghetto ebraico di Genova. Da qui nasce un vero e proprio legame alimentato attivamente per sei anni, in cui la donna fotografa la realtà di quella comunità. Le foto dei travestiti, inizialmente presentate solo in bianco e nero e in seguito ristampate a colori, oltre a essere del tutto insolite e percepite come scandalose dal sentimento comune dell'epoca, vanno nuovamente a mettere in luce il sentimento di vicinanza di Lisetta Carmi verso figure emarginate dalla società, riscontrabile nella maggior parte dei suoi reportage. Le fotografie, accompagnate dai testi delle interviste dello psichiatra Elvio Fachinelli, verranno poi raccolte nel libro I travestiti pubblicato nel 1972 da Sergio Donnabella, che fonda appositamente la casa editrice Essedi. Inizialmente il volume viene rifiutato dai canali di vendita ufficiali per i contenuti ritenuti scandalosi, ma con il corso del tempo acquisisce sempre più successo.
Il 30 giugno del 1960 vuole prendere parte allo sciopero di protesta indetto dalla Camera del Lavoro di Genova.
In quel momento, Lisetta Carmi sceglie di smettere di suonare rifacendosi ai suoi ideali e al bisogno di libertà che la musica e l'attività di concertista non le danno. Inizia così la sua carriera da fotografa, che porterà avanti solo fino al 1984, producendo però, un vastissimo archivio. Lisetta Carmi si avvicina quindi alla fotografia nel 1960 grazie all'amico musicologo Leo Levi, che la invita a partire con lui per la Puglia, dove lo studioso avrebbe registrato i canti della comunità ebraica di San Nicandro Garganico. Al suo ritorno a Genova, sviluppa le fotografie e riceve molti apprezzamenti. Rendendosi conto della qualità del lavoro prodotto, decide subito di intraprendere la carriera di fotografa. Così grazie a suo fratello Eugenio, si reca a Berna dove Kurt Blum le insegna a stampare, sviluppare le fotografie e le dà alcuni consigli. L'artista impiegherà dunque la fotografia come "strumento per la ricerca di verità". Nel 1962 il fratello Eugenio le presenta il direttore del Teatro Duse, Ivo Chiesa, che decide di assumerla in qualità di fotografa di scena. Fino al 1965 Lisetta continua a lavorare a teatro entrando così in contatto con vari artisti. Nel 1963 inizia a frequentare la Galleria del Deposito, fondata dal Gruppo Cooperativo di Boccadasse, dove entra in contatto con le avanguardie artistiche del tempo. La fotografa collabora con alcune riviste italiane tra cui Il Mondo, Vie Nuove e L’Espresso.
Il 31 dicembre, grazie all'amico Mauro Gasperini, Lisetta Carmi incontra la comunità di travestiti che occupava l'ex ghetto ebraico di Genova. Da qui nasce un vero e proprio legame alimentato attivamente per sei anni, in cui la donna fotografa la realtà di quella comunità. Le foto dei travestiti, inizialmente presentate solo in bianco e nero e in seguito ristampate a colori, oltre a essere del tutto insolite e percepite come scandalose dal sentimento comune dell'epoca, vanno nuovamente a mettere in luce il sentimento di vicinanza di Lisetta Carmi verso figure emarginate dalla società, riscontrabile nella maggior parte dei suoi reportage. Le fotografie, accompagnate dai testi delle interviste dello psichiatra Elvio Fachinelli, verranno poi raccolte nel libro I travestiti pubblicato nel 1972 da Sergio Donnabella, che fonda appositamente la casa editrice Essedi. Inizialmente il volume viene rifiutato dai canali di vendita ufficiali per i contenuti ritenuti scandalosi, ma con il corso del tempo acquisisce sempre più successo.
Wikipedia
Attività e/o professione
Qualifica: Fotografa
Nazionalità
italiana