Dadamaino
PersonaMetadati
Descrizione
Date di esistenza
Luogo di nascita: Milano
Data di nascita: 02 ottobre 1930
Luogo di morte: Milano
Data di morte: 13 aprile 2004
Biografia / Storia
Dadamaino, pseudonimo di Edoarda Emilia Maino, è stata un'artista italiana che contribuì attivamente ai movimenti dell'avanguardia artistica milanese degli anni cinquanta con le sue ricerche geometrico-percettive.
Nei primi anni Cinquanta Dadamaino è attratta dalla pittura e dipinge da autodidatta, per lo più vasi di fiori. Conosce l'opera di Lucio Fontana vedendo per caso un Concetto spaziale blu e viola con lustrini esposto in un negozio di elettrodomestici a Milano. Da questo momento Dadamaino fa partire la propria storia artistica e nel 1956 esordisce nel mondo dell'arte partecipando al Premio di Pittura “Cesare da Sesto” a Sesto Calende. In questo periodo la giovane artista inizia a farsi chiamare Eduarda, da cui deriva il diminutivo Dada.
Inizia a frequentare il Bar Jamaica, centro dell'avanguardia milanese, dove conosce, tra gli altri, Piero Manzoni, i fotografi Giovanni Ricci e Uliano Lucas.
Il 31 maggio 1958 inaugura la sua prima mostra personale alla Galleria dei Bossi di Milano a cura di Angel Vargas.
Il 21 agosto 1961 nasce il “Gruppo Punto” fondato da Dadamaino, Antonio Calderara, Nanda Vigo, Kengiro Azuma, Hsiao Chin e LI Yuen-Chia, il cui ispiratore è Lucio Fontana.
Sul finire degli anni '60 Dadamaino allenta la propria attività artistica, maturando un sempre maggiore interesse per i fatti politici di quegli anni.
Nella prima metà del 1970 Dadamaino si dedica a studi sistematici per la Ricerca del colore in cui utilizza i sette colori dello spettro ricercando il cromovalore medio tra questi - oltre che il bianco, il nero e il marrone (dieci colori). Nel 1976 Dadamaino concepisce l’Alfabeto della mente: rimasta profondamente colpita dall'eccidio di palestinesi raccolti nel villaggio libanese di Tall el Zaatar, inizia a tracciare piccoli segni che descrivano la sua protesta impotente. Segni verticali e orizzontali si alternano in maniera ossessiva, una sorta di “h” muta, che tende a riempire completamente lo spazio bianco del foglio - che si sviluppano fino a creare una sorta di alfabeto illeggibile e personale. Tele e fogli sono invasi da questi grafemi, senza soluzione di continuità. L'artista lavora a mano libera, con una penna, ripetendo un solo segno per superficie senza legarlo agli altri.
Il 13 aprile 2004 Dadamaino muore a Milano dopo un periodo di malattia. Le sue ceneri riposano nel piccolo cimitero di La Maddalena, frazione di Somma Lombardo, accanto alle spoglie dei genitori.
Nei primi anni Cinquanta Dadamaino è attratta dalla pittura e dipinge da autodidatta, per lo più vasi di fiori. Conosce l'opera di Lucio Fontana vedendo per caso un Concetto spaziale blu e viola con lustrini esposto in un negozio di elettrodomestici a Milano. Da questo momento Dadamaino fa partire la propria storia artistica e nel 1956 esordisce nel mondo dell'arte partecipando al Premio di Pittura “Cesare da Sesto” a Sesto Calende. In questo periodo la giovane artista inizia a farsi chiamare Eduarda, da cui deriva il diminutivo Dada.
Inizia a frequentare il Bar Jamaica, centro dell'avanguardia milanese, dove conosce, tra gli altri, Piero Manzoni, i fotografi Giovanni Ricci e Uliano Lucas.
Il 31 maggio 1958 inaugura la sua prima mostra personale alla Galleria dei Bossi di Milano a cura di Angel Vargas.
Il 21 agosto 1961 nasce il “Gruppo Punto” fondato da Dadamaino, Antonio Calderara, Nanda Vigo, Kengiro Azuma, Hsiao Chin e LI Yuen-Chia, il cui ispiratore è Lucio Fontana.
Sul finire degli anni '60 Dadamaino allenta la propria attività artistica, maturando un sempre maggiore interesse per i fatti politici di quegli anni.
Nella prima metà del 1970 Dadamaino si dedica a studi sistematici per la Ricerca del colore in cui utilizza i sette colori dello spettro ricercando il cromovalore medio tra questi - oltre che il bianco, il nero e il marrone (dieci colori). Nel 1976 Dadamaino concepisce l’Alfabeto della mente: rimasta profondamente colpita dall'eccidio di palestinesi raccolti nel villaggio libanese di Tall el Zaatar, inizia a tracciare piccoli segni che descrivano la sua protesta impotente. Segni verticali e orizzontali si alternano in maniera ossessiva, una sorta di “h” muta, che tende a riempire completamente lo spazio bianco del foglio - che si sviluppano fino a creare una sorta di alfabeto illeggibile e personale. Tele e fogli sono invasi da questi grafemi, senza soluzione di continuità. L'artista lavora a mano libera, con una penna, ripetendo un solo segno per superficie senza legarlo agli altri.
Il 13 aprile 2004 Dadamaino muore a Milano dopo un periodo di malattia. Le sue ceneri riposano nel piccolo cimitero di La Maddalena, frazione di Somma Lombardo, accanto alle spoglie dei genitori.
Wikipedia
Attività e/o professione
Qualifica: Artista
Nazionalità
italiana