Scoccimarro, Cesare
PersonaMetadati
Descrizione
Date di esistenza
Data di nascita: 1897
Data di morte: 1953
Biografia / Storia
Nasce il 9 dicembre 1897 a Udine da una modesta famiglia di commercianti. Intraprende i corsi di Architettura presso la Regia Accademia di Belle Arti a Venezia, ma nel 1916 è costretto a interrompere gli studi perché richiamato alle armi. Alla fine della guerra riprende gli studi per diplomarsi nel 1921. Nello stesso anno emigra in Romania e vi lavora fino al 1924, quando rientra in Italia.
Si ferma a Udine fino al 1931, dove lavora come architetto e arredatore di interni, all'inizio attraverso lo stile Déco per poi passare a quello razionalista (soprattutto durante l'attività milanese). In molti degli edifici dei suoi progetti non si è limitato a definirne anche la mobilia, ma anche i soprammobili e le decorazioni, creando ambienti omogenei con una forte interazione tra architettura e spazi interni. Nel 1927 sostituisce Giuseppe Barazzutti come direttore artistico della produzione del mobilificio Fantoni, per fornire forme nuove e più vicine alle correnti moderne. Inizialmente, probabilmente per motivi della committenza riprese lo stile rustico per poi rivisitare con nuovo spirito di semplificazione le forme tradizionale, approdando a una convinta adesione al gusto Déco. Tra i vari lavori effettuati partecipa assieme ad altri due architetti friulani, Ermes Midena e Pietro Zanini, alla V triennale di Milano, nel 1933, con la "Casa dell'aviatore", ottenendo grande successo.
Dal 1931 si trasferisce definitivamente a Milano, dove continua a lavorare sia come architetto che come arredatore. Nel 1942 viene richiamato alle armi e dopo l'8 settembre partecipa al movimento clandestino della Resistenza. Dopo la Seconda guerra mondiale riprende regolarmente il suo lavoro e viene eletto candidato indipendente nella lista del P.C.I. al consiglio comunale di Milano. Muore a Roma nel 1953 dopo che vi si era trasferito per motivi di salute.
Si ferma a Udine fino al 1931, dove lavora come architetto e arredatore di interni, all'inizio attraverso lo stile Déco per poi passare a quello razionalista (soprattutto durante l'attività milanese). In molti degli edifici dei suoi progetti non si è limitato a definirne anche la mobilia, ma anche i soprammobili e le decorazioni, creando ambienti omogenei con una forte interazione tra architettura e spazi interni. Nel 1927 sostituisce Giuseppe Barazzutti come direttore artistico della produzione del mobilificio Fantoni, per fornire forme nuove e più vicine alle correnti moderne. Inizialmente, probabilmente per motivi della committenza riprese lo stile rustico per poi rivisitare con nuovo spirito di semplificazione le forme tradizionale, approdando a una convinta adesione al gusto Déco. Tra i vari lavori effettuati partecipa assieme ad altri due architetti friulani, Ermes Midena e Pietro Zanini, alla V triennale di Milano, nel 1933, con la "Casa dell'aviatore", ottenendo grande successo.
Dal 1931 si trasferisce definitivamente a Milano, dove continua a lavorare sia come architetto che come arredatore. Nel 1942 viene richiamato alle armi e dopo l'8 settembre partecipa al movimento clandestino della Resistenza. Dopo la Seconda guerra mondiale riprende regolarmente il suo lavoro e viene eletto candidato indipendente nella lista del P.C.I. al consiglio comunale di Milano. Muore a Roma nel 1953 dopo che vi si era trasferito per motivi di salute.
Wikipedia
Attività e/o professione
Qualifica: Architetto
Nazionalità
italiana