SIAI Marchetti
EnteMetadati
Descrizione
Date di esistenza
Data di istituzione/costituzione: 1915
Data di soppressione/cessazione: 1997
Wikipedia
Sede
Città: Sesto Calende
Provincia: Varese
Attività e/o professione
Qualifica: Azienda
Storia istituzionale
La SIAI-Marchetti, (famosa tra gli anni venti e quaranta come Savoia-Marchetti) era una delle principali ditte aeronautiche italiane. Alla fine degli anni '60 passò sotto il controllo dell'Agusta, e nel 1997 venne acquisita dalla Aermacchi, poi diventata Alenia Aermacchi e in seguito confluita in Finmeccanica, oggi Leonardo.
Il 12 agosto 1915 venne fondata a Milano la Società Idrovolanti Alta Italia (SIAI) dagli imprenditori Domenico Lorenzo Santoni, già fondatore nel 1913 della Società Anonima Costruzioni Aeronautiche Savoia, e Luigi Capè. L'azienda si occupava della produzione su licenza e commercializzazione degli idrovolanti della ditta francese FBA (Franco-British Aviation Company).
Nel 1915 la SIAI acquisì la Società Anonima Costruzioni Aeronautiche Savoia e negli anni immediatamente seguenti i velivoli prodotti furono conosciuti come "SIAI", "SIAI-Savoia" o "Savoia", e continuavano ad essere designati con la sigla S..
Fondamentale per la ditta fu l'arrivo, nel 1922 dell'ingegnere Alessandro Marchetti. Con Marchetti come capo progettista la ditta realizzò negli anni seguenti i velivoli più significativi, tra questi il Savoia-Marchetti S.55 delle crociere atlantiche e l'S.M.79 Sparviero, forse il più famoso aereo italiano della Seconda guerra mondiale.
In questo periodo iniziò a diffondersi per la ditta la denominazione Savoia-Marchetti.
Il periodo tra gli anni venti e trenta rappresentò probabilmente l'apice della ditta che vedeva i suoi idrovolanti protagonisti di diverse imprese aeronautiche, commercializzati in tutto il mondo. A metà degli anni trenta inizia l'affermazione della ditta come costruttrice di aerei terrestri, dopo una prima produzione dedicata agli idrovolanti. Merito della fama certamente l'S.M.79 Sparviero che volò per la prima volta nel 1934, concepito originariamente come trasporto veloce, e poi sviluppato come bombardiere/aerosilurante. In quel periodo il numero di commesse per l'S.M.79 e gli altri trimotori della ditta, erano tali che questi aerei vennero realizzati anche da altre ditte, in particolare la Officine Meccaniche Reggiane (gruppo Caproni) e l'Aeronautica Umbra S.A. (gruppo Macchi).
Prima della fine della Seconda guerra mondiale, nel 1944, la ditta abbandonò il nome monarchico Savoia nel marchio, tornando alla vecchia denominazione di SIAI, con il nuovo significato di Società Italiana Aeroplani Idrovolanti (anziché Società Idrovolanti Alta Italia). La designazione venne mantenuta fino agli anni ottanta.
Gli anni del dopoguerra non furono facili per la SIAI-Marchetti, così come per molte altre ditte aeronautiche italiane. Nel 1983 l'Agusta acquisisce il 100% della SIAI-Marchetti, facendola diventare l'azienda leader del settore aeroplani all'interno del Gruppo e nel 1997, in seguito a programmi governativi di unificazione delle aziende aeronautiche, venne chiusa. Nel 2006 lo storico stabilimento di Sesto Calende è stato riaperto da AgustaWestland come sede della tecnologica Training Academy, dove svolge attività di scuola di volo con modernissimi simulatori.
Il 12 agosto 1915 venne fondata a Milano la Società Idrovolanti Alta Italia (SIAI) dagli imprenditori Domenico Lorenzo Santoni, già fondatore nel 1913 della Società Anonima Costruzioni Aeronautiche Savoia, e Luigi Capè. L'azienda si occupava della produzione su licenza e commercializzazione degli idrovolanti della ditta francese FBA (Franco-British Aviation Company).
Nel 1915 la SIAI acquisì la Società Anonima Costruzioni Aeronautiche Savoia e negli anni immediatamente seguenti i velivoli prodotti furono conosciuti come "SIAI", "SIAI-Savoia" o "Savoia", e continuavano ad essere designati con la sigla S..
Fondamentale per la ditta fu l'arrivo, nel 1922 dell'ingegnere Alessandro Marchetti. Con Marchetti come capo progettista la ditta realizzò negli anni seguenti i velivoli più significativi, tra questi il Savoia-Marchetti S.55 delle crociere atlantiche e l'S.M.79 Sparviero, forse il più famoso aereo italiano della Seconda guerra mondiale.
In questo periodo iniziò a diffondersi per la ditta la denominazione Savoia-Marchetti.
Il periodo tra gli anni venti e trenta rappresentò probabilmente l'apice della ditta che vedeva i suoi idrovolanti protagonisti di diverse imprese aeronautiche, commercializzati in tutto il mondo. A metà degli anni trenta inizia l'affermazione della ditta come costruttrice di aerei terrestri, dopo una prima produzione dedicata agli idrovolanti. Merito della fama certamente l'S.M.79 Sparviero che volò per la prima volta nel 1934, concepito originariamente come trasporto veloce, e poi sviluppato come bombardiere/aerosilurante. In quel periodo il numero di commesse per l'S.M.79 e gli altri trimotori della ditta, erano tali che questi aerei vennero realizzati anche da altre ditte, in particolare la Officine Meccaniche Reggiane (gruppo Caproni) e l'Aeronautica Umbra S.A. (gruppo Macchi).
Prima della fine della Seconda guerra mondiale, nel 1944, la ditta abbandonò il nome monarchico Savoia nel marchio, tornando alla vecchia denominazione di SIAI, con il nuovo significato di Società Italiana Aeroplani Idrovolanti (anziché Società Idrovolanti Alta Italia). La designazione venne mantenuta fino agli anni ottanta.
Gli anni del dopoguerra non furono facili per la SIAI-Marchetti, così come per molte altre ditte aeronautiche italiane. Nel 1983 l'Agusta acquisisce il 100% della SIAI-Marchetti, facendola diventare l'azienda leader del settore aeroplani all'interno del Gruppo e nel 1997, in seguito a programmi governativi di unificazione delle aziende aeronautiche, venne chiusa. Nel 2006 lo storico stabilimento di Sesto Calende è stato riaperto da AgustaWestland come sede della tecnologica Training Academy, dove svolge attività di scuola di volo con modernissimi simulatori.
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